L’Azione Cattolica Italiana festeggia il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia e partecipa alle celebrazioni in programma nel Paese per rinnovare con tutti gli italiani il senso delle ragioni della convivenza democratica e dell’unità della Nazione, nella speranza che tutti si sappia guardare alla propria storia come a un terreno comune su cui costruire il proprio futuro e una rinnovata coesione sociale, basi di ogni sviluppo tanto del Nord quanto del Sud in un sempre più arduo contesto internazionale. Ci inseriamo in questi festeggiamenti continuando in quell’impegno educativo che l’Azione Cattolica Italiana svolge sin dalla sua nascita - anch’essa quasi centocinquantennale - e continua a svolgere a servizio della Chiesa e del Paese, allo scopo di formare le coscienze delle diverse generazioni a una cittadinanza piena e consapevole e di educare al bene comune. Testimonianza piena e tangibile dell’amore per il nostro Paese sono le decine di migliaia di donne e uomini di Azione Cattolica di tutte le età, che lungo tutta la giovane storia della nostra Nazione, si sono spesi e continuano a spendersi a servizio della democrazia e della Repubblica, impegnati nelle le sue istituzioni amministrative di ogni ordine e grado e nelle molteplici realtà di volontariato civile e sociale del Paese. Segno questo della presenza viva e dell’attivo radicamento dell’Azione Cattolica in ogni piccola o grande comunità locale della nostra Italia. Convinti che la costruzione di una comune, per quanto articolata e pluralistica, consapevolezza storica rappresenta il passaggio indispensabile da cui prendere le mosse per pensare il domani del Paese, riteniamo che valorizzare l’unità del Paese comporti dare nuova risposta alla perenne domanda di senso dell’essere italiani, domanda che ogni generazione di cristiani si deve porre, nei momenti felici nei quali è quasi naturale rispondere positivamente e nei periodi di crisi, di difficoltà o di perdita di orizzonte, ben consci che il profilo dell’italianità dei cittadini non è un dato tracciato una volta per tutte, né la somma di approssimazioni successive nel tempo, ma un obiettivo ed una scoperta da rinnovare continuamente. Nel messaggio che Benedetto XVI ha oggi indirizzato al Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, in occasione del centocinquantennale, si legge: «Se il testo costituzionale fu il positivo frutto di un incontro e di una collaborazione tra diverse tradizioni di pensiero, non c’è alcun dubbio che solo i costituenti cattolici si presentarono allo storico appuntamento con un preciso progetto sulla legge fondamentale del nuovo Stato italiano; un progetto maturato all’interno dell’Azione Cattolica, in particolare della FUCI e del Movimento Laureati, e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore». Lo stesso papa Benedetto XVI ricorda come: «Negli anni dolorosi ed oscuri del terrorismo, poi, i cattolici hanno dato la loro testimonianza di sangue: come non ricordare, tra le varie figure, quelle dell’On. Aldo Moro e del Prof. Vittorio Bachelet?». A questa storia di Patria noi siamo legati e a questa storia di Patria restiamo fedeli, certi che chi ci ha preceduto illuminerà il nostro cammino futuro. I ragazzi, i giovani e gli adulti dell’Azione Cattolica Italiana, domani 17 marzo, in ogni parrocchia e in ogni diocesi d’Italia si uniranno alla preghiera per il nostro Paese, che troverà il suo culmine nella celebrazione della Santa Messa per la festa dell’Unità nazionale che il Presidente dei vescovi italiani, card. Angelo Bagnasco, celebrerà a Roma nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, e a cui parteciperà la Presidenza nazionale dell’AC.
Buon Compleanno Italia!
Roma, 16 marzo 2011