XIV Assemblea nazionale dell’Azione Cattolica Italiana
“Vivere la fede, amare la vita”
L’impegno educativo dell’AC
(6/8 maggio 2011 - Roma, Domus Pacis, via di Torre Rossa, 94)
Comunicato n. 3
Azione Cattolica: un’Associazione unitaria e intergenerazionale
con quasi 150 anni di storia e oltre 350 mila soci
I circa 900 delegati che nei prossimi tre giorni (6/8 maggio 2011) si ritroveranno Roma per eleggere il nuovo Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, che rimarrà in carica per il prossimo triennio (2011/2014), sono l’espressione viva di un Associazione con quasi 150 anni di storia, presente in tutte le diocesi della nostra Italia, e che oggi conta oltre 350 mila soci (35% ragazzi, 25% giovani dai 15 ai 30 anni e 40% adulti).
L’Azione cattolica è un’associazione unitaria e intergenerazionale, fondata sulla corresponsabilità tra adulti, giovani e ragazzi. E l’organizzazione – nelle parrocchie, in diocesi, nelle regioni ecclesiastiche, nella vita del centro nazionale di Ac - riflette questa caratteristica. Ad ogni livello, infatti, l’associazione si costituisce di un settore Adulti, di un settore Giovani e di un’articolazione, l’Azione cattolica ragazzi (Acr), che esprime il comune impegno educativo dei giovani e degli adulti di Ac a favore dei più piccoli.
Il settore Adulti cura la proposta formativa per tutte le persone dai 30 anni in su. Nelle parrocchie, si formano “gruppi adulti” (guidati da un “animatore”) che vivono, insieme, un cammino di fede e di vita ordinario e costante, con incontri nella maggior parte dei casi settimanali. Data l’ampiezza dell’età di riferimento, il settore Adulti può curare in modo particolare e specifico alcuni archi d’età, in particolare quello dei 30-50enni (cosiddetti “adulti-giovani”) e quello della terza età. Per sua natura, le proposte del settore sono aperte, con attenzioni specifiche, a coppie di sposi, in particolare a giovani nuclei familiari. All’adulto di Ac viene proposto un percorso formativo che abbia in forte considerazione l’intreccio tra fede e vita, e che abbia una attenzione specifica alle questioni sociali, culturali e antropologiche.
Il settore Giovani cura la proposta formativa per due archi d’età: i “giovanissimi”, ovvero gli adolescenti dai 15 ai 18 anni, e i “giovani”, di età compresa tra i 19 e i 30 anni. Nelle parrocchie, dunque, è facile trovare un “gruppo giovanissimi”e un “gruppo giovani”, guidati da uno o più “educatori” (giovani o adulti di Ac con forte esperienza associativa ed ecclesiale). Laddove ce ne siano le forze e l’esigenza, per calare ancora di più la proposta sulle esigenze delle persone, si formano gruppi ancora più omogenei (esempio: 15-17enni, 18-20enni, 20-25enni, 25-30enni). Il cammino formativo dei gruppi mira a formare giovani e giovanissimi della “santità feriale”, che sappiano coniugare vita interiore, fraternità e responsabilità verso gli altri e verso il mondo. I cammini per “giovanissimi” e “giovani” sono anche percorsi vocazionali, per scoprire i propri talenti e il proprio posto nel mondo.
L’Acr (Azione cattolica ragazzi) esprime l’impegno educativo dei giovani e degli Adulti di Ac per i più piccoli. Nelle parrocchie ci sono gruppi per bambini 4-5 anni, 6-8, 9-11 e 12-14, tutti guidati da “educatori”, che non sono figure professionali bensì giovani e adulti di Ac, studenti e lavoratori che hanno un loro personale cammino di fede, e che sono stati appositamente formati per questo servizio. L’Acr si propone di favorire l’incontro dei più piccoli con Gesù attraverso l’esperienza concreta, aiutandoli a rileggere l’ordinario delle loro vite, delle loro famiglie, della scuola, delle città, dello sport… Educa alla pace dedicando al tema un’ampia fetta del cammino annuale, sminuzza per i bambini e i ragazzi anche i principi della vita civile e sociale. Nella pastorale ordinaria si integra perfettamente con i cammini di iniziazione cristiana e con attività oratoriali, grazie alla capacità di fare formazione con modalità e metodologie vicine alle esigenze dei ragazzi. I cammini si differenziano per archi d’età, e assumono un particolare rilievo nella fascia della pre-adolescenza, quando diversi ragazzi, ricevuti i sacramenti, lasciano la comunità parrocchiale. Molte iniziative dell’Acr sono oggi un traino per vivacizzare la parrocchia, ma anche un forte fattore di riavvicinamento delle famiglie alla vita della Chiesa.
L’Azione cattolica italiana esprime la propria attenzione formativa e missionaria agli studenti e ai lavoratori attraverso il Movimento Studenti (Msac) ed il Movimento Lavoratori di Azione Cattolica (Mlac). Come proposte pensate su misura degli ambienti di vita, Msac e Mlac promuovono uno stile di partecipazione e cittadinanza nei contesti scolastici e lavorativi. E’ in questo modo che gli studenti del Msac e i lavoratori del Mlac testimoniano la propria fede, rendendo ragione della propria speranza e vivendo con coerenza uno stile quotidiano da cittadini degni del Vangelo. Sia il Msac che il Mlac sono pensati come “movimenti” dell’AC, in quanto le loro attività si rivolgono a tutti, senza distinzioni etniche, ideologiche, politiche o religiose. Coloro che si impegnano con continuità a promuovere le attività del movimento e ne sono responsabili ai vari livelli aderenti di Azione Cattolica, ma Msac e Mlac diventano in questo modo un particolare strumento di primo annuncio, pensati proprio per appassionare alla proposta cristiana soprattutto i “lontani”, quelli “fuori dal giro” delle parrocchie e che proprio nella concretezza dell’esperienza quotidiana di studenti e lavoratori possono essere interpellati dalla Buona notizia.
Al Msac sono gli studenti della scuola secondaria del secondo ciclo al centro della proposta. Sono infatti loro a gestire la vita del movimento: a livello diocesano, attraverso la figura dei Segretari diocesani, ragazzi eletti (per un triennio) tra i 16 e i 20 anni e responsabili del circolo msacchino, e a livello d’istituto, attraverso l’impegno dei singoli aderenti del Msac, i “msacchini” appunto, che si rendono disponibili con impegno e corresponsabilità ad animare la vita delle proprie comunità scolastiche, sollecitando i compagni ad incontri di riflessione, proponendo assemblee tematiche, dibattiti, iniziative e un impegno diretto negli Organi Collegiali. Le attività realizzate nelle scuole prendono il nome di “Punti di Incontro”, mentre la “Formazione Specifica” avviene a livello diocesano, attraverso incontri periodici che non si sostituiscono ai cammini parrocchiali vissuti dai msacchini come giovanissimi di Ac.
La sfida del Mlac consiste soprattutto nell’animazione di una situazione e di un contesto di vita oggi più che mai caratterizzato dalla precarietà e da una forte domanda di coerenza etica per il cristiano. Il Mlac mette insieme i giovani e gli adulti, operai e professionisti, in un unico impegno di animazione dei propri luoghi di lavoro, di riflessione, approfondimento, studio, sensibilizzazione. Ma il Mlac è anche operativo, mettendo in campo vere e proprie campagne per innescare il cambiamento, come la “Progettazione sociale”, un bando che mette a concorso una piccola cifra per avviare progetti, ma soprattutto uno stile, un’invito ai giovani ad investire su se stessi e sulle proprie capacità di progettare imprese, futuro, percorsi professionali nuovi e legati al territorio in cui vivono.
Msac e Mlac sono movimenti “interni” all’Azione Cattolica, infatti, aderendo al movimento si aderisce automaticamente all’Ac, in quanto costituiscono parte integrante della sua proposta formativa. Accanto ad essi, però, esistono i cosiddetti “movimenti esterni” che si richiamano al metodo e alla tradizione dell’Ac. Il Mieac, Movimento di Impegno Educativo di Azione Cattolica, riunisce insegnanti, educatori e in generale i soggetti che si impegnano in campo educativo. La Fuci, Federazione Universitaria Cattolica Italiana, propone agli universitari percorsi di approfondimento culturale, teologico e spirituale. Il Meic, già Movimento Laureati e oggi Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, riunisce i professionisti e gli intellettuali per una proposta prettamente culturale.
Roma, 5 maggio 2011