L’Italia ha bisogno di speranza. È questa l’esortazione che mi sembra emerga forte dalla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco all’odierna riunione del Consiglio permanente dei vescovi italiani. Il nostro Paese ha bisogno di “costruttori di speranza” come Giuseppe Toniolo, a cui lo stesso cardinale Bagnasco fa riferimento, ricordandone l’ormai prossima beatificazione, il 29 aprile, definendolo «esponente esemplare di un laicato italiano» da cui «è derivato, per il nostro Paese, un cattolicesimo incisivo e fecondo».
Serve speranza per vincere la paura che - come ci ricorda il Presidente dei vescovi italiani - stringe il cuore e la mente di chi viene travolto dalla crisi. Serve speranza per ridare alla nostra Italia un orizzonte nel quale ritrovarsi in maniera forte e condivisa, e che probabilmente «ha il suo punto di inizio», sottolinea il card. Bagnasco, «nella riscoperta del bene comune “come universale concreto”».
Voglio ancora esprimere la mia gratitudine al cardinale Presidente per aver sottolineato ancora una volta la centralità del ruolo delle giovani generazioni, le prime in grado di dare una spinta decisiva al cambio di passo che necessita al nostro Paese. Come Azione cattolica, sappiamo bene quanto sia fondamentale offrire ai nostri giovani un sostegno educativo sempre più attento e in grado di accompagnarli nella crescita personale e nell’affrontare le sfide che la vita pone loro innanzi.
Ed è proprio la centralità delle nuove generazioni che deve motivare l’azione riformatrice dell’attuale governo e dei partiti sul lavoro, sulle istituzioni, sugli sprechi e sulla crescita. Sarebbe davvero dannoso fermarsi di fronte a rendite di posizione e privilegi consolidati, e dunque con Bagnasco auguriamo una stagione politica segnata da rigore ed equità, coraggio e dialogo, concretezza e moralità, senso di responsabilità e innegabile necessità di ovviare a decenni di immobilismo.
Perché una società cresca sana è necessario che le sue cellule siano in salute. Per questo, sottoscrivo la denuncia del card. Bagnasco nei confronti dei tentativi di delegittimazione della famiglia che da più parti vengono perpetrati quando si mette in discussione la centralità del suo ruolo e la sua natura.
Parimenti non possiamo tacere, come Azione cattolica, innanzi a tesi e progetti che ancora oggi cercano di far passare forme comunque inaccettabili di eutanasia. Come ci ricorda il card. Bagnasco, il sonno della ragione genera mostri, e noi questo non possiamo e non vogliamo permetterlo.
Quella che viviamo è una stagione difficile. Lo sa bene chi come noi di Azione cattolica è vicino alla gente. Bisogna però non sprecare l’occasione nel fare di questo tempo un tempo favorevole. Come ci invita a fare il card. Bagnasco «diamo nuovi stili al nostro vivere, usciamo dall’immobilismo, cominciamo ad occuparci dei nostri territori», e allo stesso tempo continuiamo tutti nella lotta all’evasione fiscale, alla corruzione e al latrocinio della cosa pubblica. Ciò sarà utile anche ai partiti, a tutti i partiti, affinché possano tornare ad essere, come auspica lo stesso cardinale Bagnasco, «via ordinaria della politica ed essere pronti a riassumere direttamente nelle loro mani la guida del Paese».
Franco Miano
Roma, 26 marzo 2012