L'AZIONE CATTOLICA DELLA DIOCESI DI PIAZZA ARMERINA AUGURA A MATTEO UN PROFICUO SERVIZIO PER IL BENE DELL'AC E DELLA CHIESA
Accolgo la designazione alla presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana esprimendo innanzitutto tanta gratitudine al Consiglio nazionale dell’Associazione e ai Vescovi italiani, che mi hanno chiamato a una responsabilità così bella e impegnativa. Affido al Signore il cammino che mi attende, certo di poter prendere il largo senza timore sulla sua Parola. La consapevolezza dei miei limiti personali è inoltre mitigata dalla certezza che in Azione cattolica non c’è responsabilità personale che non sia anche corresponsabilità, non c’è scelta che non sia l’esito di un discernimento comune, e che dunque nel mio compito sarò affiancato e sostenuto da tutta l’Associazione.
La fiducia che i nostri Vescovi hanno riposto nella mia persona è la rinnovata espressione di quella «stima» e di quell’«affetto», di quella «simpatia e fiducia» con cui i nostri Pastori guardano all’Azione Cattolica Italiana, come ci ha ribadito il cardinale Angelo Bagnasco nella sua omelia del 3 maggio all’Assemblea nazionale. A tutti i nostri Vescovi mi sento di dire in questo momento che, come abbiamo scritto nel Messaggio finale della XV Assemblea nazionale dell’Ac «noi ci siamo, nei piccoli centri di mare o di montagna, come nei grandi conglomerati urbani, nei quartieri dove straripa il malaffare e nelle cittadine operose e produttive. Ci siamo per sostenere la ricerca di senso e speranza che alberga nel cuore di ciascuno. Ci siamo per costruire “sentieri di gioia” con i ragazzi, i giovani e gli adulti dei nostri territori. Ci siamo per testimoniare l’amore privilegiato di Dio verso chi si sente vinto dalle difficoltà, in particolare i giovani senza lavoro, le famiglie in crisi, gli anziani soli, gli immigrati sfruttati, i poveri senza speranza».
L’impegno che attende l’Associazione si colloca nel solco del cammino compiuto in questi anni. Sento forte la gratitudine per i miei predecessori, in particolare per Franco Miano, che ha vissuto il suo servizio associativo con straordinaria generosità, intelligente sapienza, profonda umanità e grande fede.
Desidero inoltre dire oggi il mio grazie all’Associazione, che fin da quando ero ragazzo mi ha accompagnato nella vita e nel cammino di fede. Rivolgo un saluto affettuoso a tutti i bambini, i ragazzi, i giovani e gli adulti che animano la vita delle parrocchie e delle città in tutto il Paese: il vostro impegno e la vostra testimonianza sono il segno più bello e il contributo più prezioso che l’Associazione può donare per il bene di tutti. Continueremo a camminare insieme per un’Azione Cattolica sempre più capace di essere «corresponsabile della gioia di vivere» delle persone. Un’Azione Cattolica che si faccia sempre più vicina alla vita delle persone, alle loro attese e speranze, alle loro sofferenze e povertà, alla loro ricerca di una piena umanità, per testimoniare a tutti la gioia che nasce dal Vangelo e da una fede che cambia la vita.
Vogliamo assumere in modo pieno i tre verbi che ci ha affidato Papa Francesco nell’incontro del 3 maggio e che ancora risuonano nei cuori dei più di seimila presidenti e assistenti parrocchiali di Ac presenti quel giorno: «rimanere con Gesù», «andare per le strade», «gioire ed esultare sempre nel Signore». Tre consegne che possono essere sintetizzate in un’altra espressione, «scelta missionaria», con cui il Santo Padre ci ha indicato la strada da percorrere. A lui va un pensiero colmo di gratitudine, per il suo magistero fatto di gesti, di segni e di parole, di misericordia e di gioia. Penso in particolare al viaggio che tra pochi giorni lo vedrà pellegrino in Terra Santa. Tutta l’Azione Cattolica lo accompagnerà con l’affetto e con la preghiera, nella certezza che il pellegrinaggio potrà contribuire a sgretolare tanti muri: quelli che dividono i cuori delle persone, di tutti noi, quelli che dividono gli uomini tra loro, le culture, le religioni, e anche quelli che dividono quella Terra straordinaria e sofferente cui tutti siamo ci sentiamo legati.
Un pensiero non può che andare, infine, al ricordo di Vittorio Bachelet, che esattamente cinquant’anni fa, in questi giorni, venne nominato alla presidenza generale dell’Associazione. Con lui vorrei dire che l’Azione Cattolica continua, come allora, ad esistere non per se stessa ma per «aiutare gli italiani ad amare Dio e ad amare gli uomini» (Scritti ecclesiali p. 1064)".
Il saluto del Presidente uscente Franco Miano
Al termine del mio mandato di Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana, vorrei esprimere la gioia e la gratitudine che avverto forte dentro di me.
Prima di tutto la gioia. Ringrazio il Signore per questo tempo bellissimo, in cui mi è stata data la possibilità di servire l’Associazione e la Chiesa, un tempo sostenuto dall'incoraggiamento del Santo Padre, dall'affetto dei nostri vescovi e reso indimenticabile dalle tante storie di impegno generoso e responsabile incontrate girando l'Italia. Motivo di grande gioia è la nomina di Matteo Truffelli a Presidente nazionale per il triennio 2014-2017. L'avvicendamento nel servizio all’Ac nazionale nell'ottica della corresponsabilità è un segno bello e importante della continuità nella vita associativa e del cammino sempre nuovo a cui l’Azione Cattolica è chiamata. Ma la gioia per questa nomina è ancora più grande perché Matteo sarà sicuramente una bella figura di Presidente in quanto è persona sobria ed essenziale, forte e generosa, colta e semplice, laico credente e ricco di passione associativa, testimone del Risorto.
Accanto alla gioia c'è in me una profonda gratitudine. La gratitudine che viene dall'aver toccato con mano come il Signore accompagni sempre le nostre vie orientandole a Lui, la gratitudine per Santo Padre, il quale, a ideale conclusione della XV Assemblea, il 3 maggio ci ha accolto nella sua “casa”, affidandoci tre importanti consegne secondo le quali ci impegniamo a camminare, la gratitudine alla Presidenza e al Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale che hanno rinnovato la loro fiducia nei confronti dell'Associazione. Un sentimento di particolare gratitudine va poi ai membri della Presidenza e del Consiglio nazionale, con i quali abbiamo condiviso questo magnifico tratto di strada, e a ogni amico dell’Ac di cui ho stretto la mano e il cui volto porto nel cuore.
Continuiamo a servire il Signore raccontando le sue meraviglie attraverso questa splendida esperienza di impegno che è stata ed è fonte di bene per le nostre vite e per la vita della Chiesa e del Paese.