“Vivere la fede, amare la vita e impegno per l’educazione”! Questo il filo conduttore della festa degli incontri che l’Azione Cattolica ha celebrato il 2 giugno a Gela, presso la parrocchia S. Giovanni Evangelista. Particolarmente calorosa e fraterna l’accoglienza degli amici di Gela, il clima è quello dei grandi eventi, si respira un’aria di festa, di unità, amicizia, fratellanza. L’entusiasmo cresce man mano che arrivano le persone, tutti si sentono elettrizzati e pronti per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia e i 143 anni di fondazione dell’Azione Cattolica. “Una storia che ci unisce” nel comune impegno per l’educazione e la promozione dei valori umani. Il delegato regionale, Ninni Salerno, ha messo in evidenza il ruolo che hanno avuto tanti soci dell’Azione Cattolica nella promozione di una cittadinanza attiva, tesa al bene della comunità civile ed ecclesiale. Salerno ribadisce con forza che oggi, così come nel passato, siamo chiamati a vivere tra la “Piazza e il Campanile”, tra l’impegno ecclesiale e la partecipazione attiva nella società, tra l’essere uomini di Chiesa e “Cittadini degni del Vangelo” che vivono con coerenza il loro Battesimo nella quotidianità. Il 2 giugno l’Azione Cattolica a Gela, con forza e determinazione, richiama tutti i cristiani, aderenti e simpatizzanti, “cristiani della domenica” e amici impegnati in altre associazioni e movimenti ecclesiali, all’unità e a un comune impegno per l’educazione e il Bene Comune, un impegno che si deve attuare, soprattutto, con l’Amore, “solo chi ama educa”! L’impegno per l’educazione della persona necessita tanto amore ma anche organizzazione, formazione, studio e progettualità. Pertanto, nel giorno dei 65 anni della Repubblica l’Azione Cattolica giura fedeltà alla Nazione e alla Chiesa, mettendo a disposizione della comunità ecclesiale e civile la sua lunga esperienza nel campo educativo e della formazione. Alla fine della giornata, dopo il canto dell’inno d’Italia, i soci hanno invocato l’intercessione dei santi e beati dell’Azione Cattolica per ricevere sostegno e protezione in questo impegno educativo e sociale cui siamo chiamati nel prossimo decennio pastorale dedicato all’educazione. Ciò che conta è amare, ciò che vale è educare. Se faremo questo, alla fine cosa guadagneremo? Un posto tra i Beati!
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