
venerdì 18 novembre 2011

giovedì 17 novembre 2011

Seminario di Studio
“Sotto lo stesso tetto”. Il coraggio delle relazioni educative
19/20 novembre 2011 - Roma, Domus Mariae, Via Aurelia 481
Un’occasione per riflettere sull’“alleanza educativa” a servizio dei più piccoli, che può e deve unire genitori e formatori, e un tempo per ridire insieme l’impegno che l’Azione Cattolica da sempre pone per la famiglia, sia con riferimento alla centralità e all’importanza che la stessa assume nel cammino di crescita della singola persona, sia per il contributo che offre all’intera società.
È quanto propone il Seminario “Sotto lo stesso tetto”. Il coraggio delle relazioni educative, promosso dall’Azione Cattolica dei Ragazzi e dall’area Famiglia e vita dell’Azione Cattolica Italiana, a Roma presso la Domus Mariae, il 19 e 20 novembre prossimi.
Siamo tutti chiamati a prenderci cura della vita dei piccoli, ad accompagnarli nel loro cammino di crescita, perché ciascuno possa davvero essere pienamente felice. Per l’Azione cattolica, ciò si concretizza nel gratuito e generoso stare accanto, nel sostenere i passi e nell’accompagnare alla verità quanti il Signore mette sul nostro cammino.
Oggi educare è possibile, ed è bello nella misura in cui accogliamo e condividiamo anche le fatiche e le complessità del tempo in cui viviamo, certi che non siamo soli nel costruire e rendere saldo quel tetto sotto il quale ciascuno di noi vive. Per questo, è necessario scoprire sempre più la famiglia come casa che accoglie, dove si sperimenta la ricchezza del confronto (anche dello scontro), che diventa poi trampolino di lancio per compiere ogni giorno scelte mature e coerenti.
«Nel decennio che la Chiesa italiana dedica al tema dell’educazione, l’Azione cattolica ribadisce il suo impegno a sostenere la crescita di quanti la comunità ci affida perché ciascuno possa vivere l’incontro vivo e vero con il Signore che cambia la vita», sottolinea Teresa Borrelli, Responsabile nazionale dell’ACR, e aggiunge: «Oggi è il tempo buono e propizio in cui testimoniare la fedeltà del servizio ai piccoli, che si concretizza nel dono del tempo, delle proprie forze, delle proprie competenze, di tutto quello che si è per il bene dell’altro».
Tra i relatori del Seminario: Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello Sviluppo all’Università di Roma “La Sapienza”; Riccardo Grassi, ricercatore dell’Istituto Iard di Milano; Domenico Simeone, presidente della Conferenza italiana dei consultori di ispirazione cristiana; Guido Chiesa, regista e autore del film “Io sono con te”; Franco Miano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.
In allegato. Il programma del Seminario
Roma, 17 novembre 2011domenica 6 novembre 2011
mons. mario sturzo vescovo di Piazza Armerina.

In questo articolo vi proponiamo un contributo del prof. Liborio Patelmo, ex presidente diocesano Dell'Azione Cattolica, sulla figura di mons. Mario Sturzo. (clicca qui per visualizzare)
mercoledì 2 novembre 2011

il 22 ottobre si è tenuto il convegno diocesano sul volontariato. vi proponiamo una sintesi video dell'incpontro (clicca qui)
giovedì 20 ottobre 2011
“Alzati, ti chiama!”

Venerdì 21 ottobre, alle ore 19.00, a Roma presso la Domus Mariae, in via Aurelia 481, nell’ambito dei lavori dell’XI Assemblea nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (Meic), sarà presentato il volume “Alzati, ti chiama!”, pubblicato dall’Editrice AVE.
Il testo è la proposta, condivisa dall’Azione Cattolica con altre aggregazioni laicali (ACLI, AGESCI, CIF, Coldiretti, Confcooperative, CSI, CTG, FOCSIV, FUCI, GIOC, MASCI, MCL, MEIC, UCID, UCIIM, Turris eburnea e Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia), di un cammino personale per giovani e adulti in compagnia della Parola, per riscoprire la dimensione ecclesiale della speranza nel Risorto.
Il ritmo del testo è dettato dai tempi e dalle domeniche dell’anno liturgico. “Alzati, ti chiama” (Mc 10,46-52): l’incontro di Gesù con Bartimeo spinge tutti i fedeli laici alla continua conversione, alla richiesta di “guarigione”, in modo tale da essere portatori di quella Parola che permette ad ogni uomo di incontrare Gesù e di vedere con i propri occhi la bellezza della sua risurrezione.
Alziamoci e rimettiamoci in cammino! È l’invito che ci viene rivolto. Riprendiamo il nostro cammino di fedeli laici, con le nostre famiglie, le nostre chiese particolari, l’associazione cui aderiamo e tutte le aggregazioni con le quali abbiamo scelto di procedere insieme anche attraverso l’elaborazione comune di questo testo.
Un’esperienza che ormai è una bella e collaudata tradizione e che deve essere vissuta e sviluppata anche a livello locale. Sono ormai 18 le aggregazioni coinvolte; in questo modo - come Azione Cattolica - riteniamo di aver posto le basi per un cammino condiviso fondato sulla Parola e orientato alla presenza da credenti nel mondo.
Unità nella diversità; comunione non solo di intenti, pur nei modi diversi nei quali si esprime la testimonianza di ciascuno, e di ciascuna associazione con le proprie scelte e caratteristiche, ma comunione e condivisione dell’unica realtà che alimenta e unisce.
Il testo “Alzati, ti chiama!”, accanto ai commenti redatti da membri delle diverse associazioni coinvolte, propone un percorso di riflessione ampio per una quotidiana sintesi tra fede e vita, attraverso il suggerimento di “parole-chiave”, i riferimenti al Magistero della Chiesa e le biografie di alcuni testimoni del nostro tempo. Il testo, che riporta in breve i riferimenti a ciascuna associazione è completato da un “segnalibro” quale piccola guida che aiuta a vivere giorno per giorno secondo la Parola della domenica, culmine e sorgente della vita cristiana.
Roma, 19 ottobre 2011
martedì 18 ottobre 2011
Difendere dai violenti l’inalienabile diritto di parlare...

Nota dei giovani dell’Azione cattolica italiana e della Fuci
«Difendere dai violenti l’inalienabile diritto di parlare e dire la propria, di contribuire alla costruzione di un’Italia diversa, più giusta e più solidale verso le nuove generazioni».
Due scene sono davanti ai nostri occhi in un giorno di profonda tristezza, quasi di lutto, per tutti i giovani italiani: il furgone dei Carabinieri dato alle fiamme con inusitata e compiaciuta violenza, e la statua di Maria fatta a pezzi tra lo scherno di un gruppetto di incappucciati. Si, il senso d’indignazione è una caratteristica vitale delle giovani generazioni, un segno distintivo che va coniugato con la responsabilità e la capacità di costruire. La manifestazione in programma oggi a Roma raccoglieva un disagio diffuso e vero, che meritava altra vetrina sociale, politica e mediatica: i giovani sono sopraffatti e spaventati dalla precarietà e dalla disattenzione delle classi dirigenti nei loro confronti. Ma le violenze che hanno segnato la manifestazione, scatenate da gruppi di black block “incappucciati” e ampiamente attrezzati per la guerriglia urbana, hanno trasformato la manifestazione in un macabro e spaventoso rituale: spaccare vetrine e bruciare macchine, distruggere mezzi delle forze dell’ordine, mettere una città a ferro e fuoco, togliere dignità alle istituzioni sino ad aggredire la bandiera e gli edifici che le ospitano, mettere a repentaglio la vita di altri giovani e di militari addetti alla sicurezza pubblica, significa togliere voce a coloro i quali semplicemente avvertivano il diritto e il dovere di parlare e di esprimere pacificamente uno stato di profonda sofferenza sociale. Significa consegnare pretesti a chi vuole rinchiudere i giovani nel ristretto recinto dell’indifferenza e della rassegnazione.
È un giorno di tristezza, quasi di lutto per i giovani di Azione cattolica e della Fuci, che in un momento delicato per il Paese vogliono difendere dai violenti l’inalienabile diritto di parlare e dire la propria, di contribuire alla costruzione di un’Italia diversa, più giusta e più solidale verso le nuove generazioni.
Nell’esprimere ferma e decisa condanna per le violenze messe in atto dai gruppi di violenti che vigliaccamente nascondono il loro viso, dando sfogo ad un istinto più bestiale che umano, i giovani di Ac e Fuci auspicano che sia fatta giustizia delle ragioni dei manifestanti pacifici e di tutti i giovani italiani, delle ragioni della città di Roma e dei cittadini danneggiati, del lavoro per la pubblica incolumità svolto dalle forze dell’ordine. E che subito e responsabilmente, senza speculazioni politiche su quanto accaduto nelle strade della Capitale, si apra una doverosa riflessione sul disagio giovanile, e sul necessario patto educativo, formativo, occupazionale e generazionale che ne tuteli il presente e il futuro. Quanto accaduto non sia il pretesto per una condanna generalizzata delle nuove generazioni, e sia invece uno stimolo a mettere subito mano al trascurato ma vitale cantiere della scuola, dell’università, del lavoro e della partecipazione civile.
Roma, 15 ottobre 2011
sabato 8 ottobre 2011
Don Vito Piccinonna e a don Dino Pirri riconfermati assistenti nazionali

I nostri auguri a don Vito Piccinonna e a don Dino Pirri,
per la loro riconferma ad Assistenti nazionali dell’Associazione,
e ad Elisabetta Brugé, nominata Presidente Nazionale del Movimento di Impegno Educativo dell’Azione Cattolica (MIEAC)
La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana rivolge il suo filiale ringraziamento ai nostri Vescovi per aver proceduto, nel corso dei lavori del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana, alle conferme ad Assistente ecclesiastico nazionale dell’Azione Cattolica Italiana per il Settore Giovani di don Vito Piccinonna, della diocesi di Bari – Bitonto, e ad Assistente ecclesiastico nazionale dell’Azione Cattolica Italiana per l’Azione Cattolica Ragazzi di don Dino Pirri, della diocesi di San Benedetto del Tronto – Ripatransone – Montalto, e per la nomina della prof.ssa Elisabetta Brugè a Presidente nazionale del Movimento di Impegno Educativo dell’Azione Cattolica (MIEAC).
A don Vito, a don Dino e ad Elisabetta gli auguri e l’abbraccio di tutta l’Associazione. Con il loro servizio, continueremo il nostro impegno per la crescita della comunità ecclesiale, per renderla sempre più esperta in umanità e promuoverne la presenza e l’azione nel mondo, con la testimonianza della vita, la freschezza dell’annuncio, la competenza e la coerenza dell’azione, e il nostro impegno a costruire, con i nostri ragazzi, i giovani, gli adulti, le famiglie, e con i tanti sacerdoti assistenti, quel cambiamento che la società italiana chiede e attende.
Fedeli al mandato che, il 4 maggio 2008 in Piazza San Pietro per la festa dei nostri 140 anni, Papa Benedetto XVI ci ha voluto affidare: «in una Chiesa missionaria, posta dinanzi ad un’emergenza educativa, come quella che si riscontra oggi in Italia, voi che la amate e la servite, sappiate essere annunciatori instancabili ed educatori preparati e generosi».
Roma, 30 settembre 2011