lunedì 8 novembre 2010

Educare nel mondo dell'immagine

Educare nel mondo dell’immagine è il tema che Mercoledì 3 Novembre 2010 Mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, ha affrontato presso il teatro comunale “Garibaldi” di Piazza Armerina, in occasione dell’apertura dell’Anno Accademico 2010 – 2011 dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Mario Sturzo”. L’evento ha coinvolto, oltre i docenti e gli studenti dell’Istituto, molte autorità, laici e presbiteri della Diocesi di Piazza Armerina e Caltagirone. Nel presentare la sua relazione Mons. Peri ha tenuto presenti due domande: da dove veniamo? Verso dove siamo diretti? Nel rispondere a queste domande ha enunciato tre tappe del processo comunicativo, il quale ha inizio con la cultura orale, cioè un modello di trasmissione selettivo e ripetitivo che vedeva coinvolti una molteplicità di soggetti, i quali imparavano a memoria soltanto ciò che del messaggio interessava trasmettere creando così quelli che a noi sono rimasti come “detti”; a questa è succeduta la cultura scritta, cioè un modello di comunicazione più riflessivo e che lascia spazio ad una trasmissione più vasta e non più selettiva. Il messaggio scritto è più pensato e lascia pensare e costituisce una forma mediata e non più immediata di comunicazione; infine oggi prevale, e continuerà a prevalere sempre più, la cultura dell’immagine, ossia un processo comunicativo veloce, comodo, che rompe le catene dello spazio e del tempo. Si tratta dei nuovi mezzi di comunicazione che permettono oggi all’uomo di trasmettere in modo sincronico, e non più diacronico, e anonimo ciò che vuole. Mons. Peri, dopo aver relazionato in modo semplice e schematico dei concetti che ci coinvolgono tutti, ha lanciato una provocazione: se è possibile fare di questa nuova cultura una possibilità? Si tratta di una sfida educativa che i teologi di oggi e gli uomini di cultura devono cogliere perché questa sfida si trasformi in una opportunità.

SILVIA INGLESE

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