L’annuncio della risurrezione di Cristo dalle donne è arrivato agli Apostoli ed anche a noi attraverso una catena di testimoni autorevoli. Come successore di Coloro che lo videro vivente in mezzo a loro sento forte l’imperativo di trasmettere la gioia che pervase il cuore dei Dodici e di confermare la fede della Chiesa a me affidata, perché alimenti il fuoco della sua carità verso il mondo e vivifichi la sua speranza nel compimento delle promesse di Dio. L’annuncio che Cristo è risorto, al cui ritmo batte perennemente il cuore della Chiesa, ci da la garanzia che i nostri peccati sono perdonati, le nostre lacrime sono asciugate, la nostra solitudine esistenziale è superata, la nostra noia mortale è vinta. Si tratta di un annuncio antico ma anche sempre nuovo, perché, ogni anno torna a squarciare la notte oscura di un mondo in continuo mutamento caratterizzato, in questo ultimo periodo , dai moti rivoluzionari in vari paesi dell’Africa e del Medio Oriente,dal terremoto in Giappone, dal dramma dei profughi e degli immigrati nell’indifferenza dell’Europa e delle regioni ricche del nostro Paese, dalla persecuzione dei cristiani in varie parti del mondo nel silenzio assordante dell’opinione pubblica, dalle difficoltà economiche ed esistenziali di tante famiglie, dalla disoccupazione e dalla precarietà di tanti giovani, dalla litigiosità e dal cattivo esempio di tanti politici. Oppressi e angustiati da tanti problemi, personali e mondiali, abbiamo bisogno di una speranza non illusoria. Se Gesù Cristo non fosse risorto, la speranza umana resterebbe una povera speranza e la morte continuerebbe a dominare inesorabile. A partire dalla Pasqua di Cristo vogliamo ridire a tutti che la nostra vita non è oppressa da alcun timore. Essa porta la consapevolezza che Dio è presente nella storia, anche quando la sua presenza non viene percepita. Cristo risorto non ha tolto il male dal mondo, ma lo ha vinto alla radice, opponendo alla prepotenza del male, l’onnipotenza del suo Amore. La vittoria pasquale di Cristo instaura la sovranità dell’amore di Dio che vince la morte:alla schiavitù subentra la libertà, alla tristezza la gioia .Noi cristiani siamo chiamati a scoprire il gigantesco segreto che ci è stato affidato per condividerlo con tutti.
Oggi ci dobbiamo chiedere se siamo capaci di testimoniare l’annuncio gioioso della risurrezione di Cristo agli uomini del nostro tempo e dobbiamo sentirci sfidati dalla icastica espressione di Nietzsche:” Canti migliori dovrebbero cantarmi, perché io impari a credere al loro redentore: più redenti dovrebbero sembrarmi i suoi discepoli!”. Viviamo la nostra vita alla luce della risurrezione di Cristo per cantare canzoni più gioiose che riflettano la gioia pasquale. Il Risorto faccia sentire la Sua presenza in mezzo a voi, particolarmente dove lo scoraggiamento cerca di avere il sopravvento . Che questa Pasqua diventi motivo di speranza per realizzare l’unica legge di una vita capace di cambiare il mondo in meglio: l’amore. Ricambio Auguri di Buona Pasqua!
X Michele Pennisi
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