Il rinnovamento ecclesiale, morale, sociale e pedagogico che Mario Sturzo auspicava necessitava di una chiarezza di idee e di una solida preparazione teoretica. A cominciare dal 1915 collaborò alla “Rivista di filosofia neoscolastica” e dal 1927 al 1930 alla “Rivista di autoformazione” da lui fondata, dove affronta diversi problemi come quelli: gnoseologico, scientifico, pedagogico, estetico. Mario Sturzo concepiva la filosofia come disciplina che conduce alla fede, orientata alla vita concreta.
Dopo il richiamo della S. Sede (1931), mons. Mario imposta diversamente la sua attività di fine pensatore e di attento studioso. Cominciò ad occuparsi di mistica, di preghiera, di vita spirituale e dei problemi annessi. L’abbandono della filosofia lo portò ad interessarsi di poesia. Con questo articolo vi proponiamo un contributo del prof. L. Patelmo sull'opera di Mons. Sturzo(clicca qui)
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