Il 4 luglio ricordiamo il beato Pier Giorgio Frassati, giovane di Ac
che ancora oggi scalda i cuori e motiva ad un servizio generoso e
appassionato per gli ultimi. La sua regola di vita, "lasciarsi
coinvolgere", è un monito contro l'indifferenza e l'isolamento. Isabella Brianza, vicepresidente Giovani diocesi di Torino
Guardando alla testimonianza di vita di Pier Giorgio Frassati nel
giorno della sua morte, gli chiediamo di illuminarci e di poter
sperimentare l’apertura del cuore da lui incarnata, spiraglio prezioso
per entrare veramente in contatto con le persone e la realtà intorno a
noi.
Oggi più che mai noi giovani, nelle insicurezze che minacciano la
nostra capacità di sognare il futuro, nell’opacità del disinteresse per
il bene comune, nell’apatia che ogni tanto ci appartiene e spesso
vediamo intorno a noi, abbiamo bisogno di questo anelito di vita. Già,
un anelito forte, profondo, per una vita “presa”, gustata, vissuta fino
in fondo. Ma come? Lasciandoci coinvolgere pienamente, dai fratelli,
dalla società, dal mondo, ma soprattutto lasciandoci prendere dentro da
quel fuoco che solo Lui può fare ardere in noi.
Pier Giorgio aveva questa capacità straordinaria di darsi
completamente, in ogni ambito di vita, a cominciare dalla vita
spirituale, il vero fuoco, riparo e sostentamento della sua vita. Egli
mette al centro l’eucarestia quotidiana e si accosta la Parola di Dio
direttamente, senza intermediari, facendone la vera principale fonte
della propria spiritualità.
Sebbene si portasse addosso la fama di studente non così brillante,
Pier Giorgio è consapevole che per fare bene un mestiere occorre
competenza: non sottovalutiamo dunque l’importanza di studiare e
formarci al meglio, perché ne conseguirà la nostra adeguatezza nel mondo
del lavoro. E poi ancora l’impegno incessante nel servizio: sia nel
circolo “Milites Mariae” della Gioventù Cattolica (ramo maschile
dell’associazione dell’epoca), sia al servizio dei più poveri e con una
dedizione totale agli amici.
Lasciarsi coinvolgere nel tempo e nello spazio che abitiamo: nel “qui
ed ora” che interpella proprio ciascuno di noi, di fronte al quale Pier
Giorgio non ha esitato a rispondere un sonoro SI! Non dobbiamo avere
paura a vivere desideri alti, a cercare il Signore con tutte le nostre
forze, ad incarnare impegno incessante: in Pier Giorgio c’è una risposta
consapevole, un “sì” continuamente confermato. C’è un impegno di
fedeltà, perseguita ad ogni costo, pagando prezzi anche alti, certo
onerosi, ma necessari sapendo qual è la meta: vivere non vivacchiare! (notizia tratta dal sito www2azionecattolica.it)
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