sabato 2 ottobre 2010

Quattro iniziative per il bene comune


Un anno di nuovi progetti educativi e in cui «l’Azione cattolica vuole rinnovare la propria responsabilità nei confronti della Chiesa e delle città». Si è chiuso domenica ad Ancona il Convegno dei presidenti e degli assistenti diocesani di Ac, dedicato al legame tra “Eucarestia e vita quotidiana”. Le conclusioni del presidente Franco Miano e dell’assistente nazionale, mons. Domenico Sigalini, hanno ripreso la nota sulla situazione del Paese presentata sabato, intitolata “La vita quotidiana reclama risposte”, rilanciando alcuni impegni associativi: «Guardare al territorio, toccare con le mani cosa succede all’Italia reale, incontrare i problemi concreti di ciascuno, perseverare in un lavoro educativo capillare e generoso». Per dar corpo «ad una rinnovata passione per il bene comune», l’Ac affianca alla presenza ordinaria nelle parrocchie quattro nuove iniziative.
La prima, la più sentita dai presidenti diocesani, riguarda l’integrazione degli immigrati. Nel documento di fine-lavori l’associazione si propone di diventare «soggetto attivo nel favorire un maggiore inserimento degli stranieri nella vita ecclesiale e civile», partendo dal mondo adulto per quanto riguarda «le adeguate politiche culturali e sociali», ma coinvolgendo anche ragazzi e adolescenti, che già sperimentano a scuola «le ricchezze della convivenza».
Un secondo progetto riguarda le città universitarie, in cui l’Ac vuole predisporre proposte specifiche per studenti e lavoratori fuorisede. Specie in riferimento a massicci spostamenti di giovani dal Sud verso il Nord, l’Azione cattolica vede il pericolo della «perdita di radici» e della «solitudine», a cui porre rimedio con «una rete di amicizia in grado di rispondere anche ad esigenze concrete, come quella dell’alloggio».
Il terzo proposito è quello di «allargare gli orizzonti», estendendo gemellaggi internazionali, esperienze di servizio e di scambio culturale tra giovani di Paesi diversi, in particolare con la Terra Santa.
Infine, nel solco di iniziative già avviate sui territori, l’Ac vuole mettere a sistema attività educative per bambini e ragazzi «che attraverso lo sport formino ai valori umani e cristiani».
Da Ancona, inoltre, prende il via anche l’anno assembleare. Dal prossimo mese inizierà un lungo iter che porterà al rinnovo degli incarichi parrocchiali, diocesani, regionali e nazionali. «Non si tratta di un momento formale - conclude Miano -, ma di un esercizio di democrazia e discernimento con il quale l’Ac rinnova il proprio “si” agli uomini e a Dio». Ma prima, ricorda Sigalini, «c’è l’incontro nazionale dei ragazzi e dei giovanissimi del 30 ottobre, in cui esprimeremo concretamente la passione educativa dell’associazione verso le nuove generazioni»
(Roma14 settembre 2010 presidenza nazionale)

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