sabato 28 gennaio 2012

FERMATI A GUARDARE


Domenica 12 febbraio l'Azione cattolica dei Ragazzi si ritroverà a Piazza Armerina per la Festa della Pace.In allegato troverete il programma con tutti i dettagli. Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci.

(clicca qui per vedere intervista)
Il Mese della Pace rappresenta per i bambini e per i ragazzi l'occasione di aprirsi al mondo durante il cammino dell'anno. La Seconda fase del percorso annuale dell’ACR, in cui il Mese della Pace è inserito, permette ai più piccoli di sperimentare la bellezza e la necessità della sosta, dopo la salita della Prima fase in cui hanno avuto modo di conoscere e scegliere "liberamente" la proposta di Gesù a seguirlo. Il Mese della Pace rappresenta per loro l'occasione di fermarsi a guardare e a riflettere sul mondo che li circonda, sugli altri che condividono con noi l’essere figli di Dio. Gesù regala loro una prospettiva nuova, un punto "incantevole" da cui poter guardare il panorama. È quindi un tempo privilegiato per rialzare lo sguardo e riconoscere l'altro, accoglierne sia la luce sia i "pesi" accumulati a causa di situazioni in cui la sua libertà non è stata espressa e rispettata. Quest'anno i ragazzi durante le attività del Mese della Pace cercheranno di osservare da vicino il mondo dei diritti e delle regole, una delle vie principali per vivere a pieno la dimensione della pace e della convivenza fraterna. Partendo da contesti quotidiani e facilmente comprensibili (famiglia, scuola, parrocchia, sport), i ragazzi saranno accompagnati a riflettere sulla centralità del rispetto dei diritti di tutti. Ciò non significa banalmente che "ognuno ha diritto di stare bene e di fare ciò che più desidera", ma è un concetto più complesso a cui i ragazzi devono essere accompagnati: è la "convivenza di diritti", cioè la possibilità che nello stesso istante si incrocino e si incontrino (a volte anche scontrino!) più diritti ugualmente validi. Chi vince? Il più forte o il più furbo? (clicca qui per scaricare il programma)

mercoledì 25 gennaio 2012

L’ATTIVITA’ TERAPEUTICA DELLA CHIESA


Il tema della cura per il malato è un tema sempre attuale e in un ambito in cui emerge l’importanza dell’essenza ontologica dell’uomo, questo aspetto mette in risalto la sensibilità della comunità cristiana verso chi soffre. Il lavoro di ricerca del prof. Costantino Lauria[1] L’attività terapeutica della Chiesa è frutto di un’attenta analisi e di approfondimento dell’Istruzione Ardens felicitatis della Congregazione per la dottrina della fede. Attraverso tre capitoli, senza pretesa di esaustività, il prof. Lauria ripercorre, a partire dai dati del Nuovo Testamento e inseguendo la tradizione e il magistero, la storia della valorizzazione del malato dal punto di vista della fede dopo l’evento Cristo. A partire da Cristo che guariva tutti coloro che toccava o con fede lo toccavano e attraverso i discepoli, che da lui avevano ricevuto il mandato, la Chiesa ha proseguito l’incarico di alleviare le sofferenze del malato attraverso l’unzione e la preghiera, fino alla dimensione sacramentale che via via ha assunto questo rito di ungere il malato con l’olio (di ulivo). Dal concilio di Trento al Vaticano II questo rito veniva concesso solo ai morenti assumendo il nome di “estrema unzione”, dimenticando l’importanza del sacramento nel dare al malato la forza di poter sconfiggere la malattia. Solo dopo il rinnovamento del Vaticano II riemerge la sua importanza terapeutica, unita alla preghiera della comunità cristiana. È proprio quest’ultimo aspetto a porre le basi al lavoro del prof. Lauria, cioè l’efficacia che abbiano la fede e la solidarietà dei credenti sul malato.

Al di là delle pretese taumaturgiche, il miracolo di questa solidarietà, spinta dalla fede di una comunità riunita sotto il segno di Cristo sofferente, morto e glorioso, consiste nel ridare al malato il sostegno “socio- emotivo” di cui ha bisogno, per non sentirsi solo con la propria sofferenza e trovare la grazia necessaria per accettarla e superarla.

Alla luce dell’esperienza personale si può comprendere quanto sia importante per chi soffre, che si tratti di sofferenza fisica o interiore, sentire accanto a sé una presenza orante; una presenza fatta di silenzio riempiente, di un silenzio che esprima amore, tenerezza, sostegno e umanità. E in una società dove la solidarietà lascia il posto alla solidarietà dell’individuo, questa dimensione costituisce veramente una cura indispensabile per chi è nel bisogno.

Silvia Inglese


[1] Il prof. Costantino Lauria è specializzato in morale, bioetica e sessuologia e dottore in teologia biblica; attualmente insegna presso la D.D. Principe di Piemonte e l’ISSUR Ignatianum di Messina e presso L’ISSR Mario Sturzo di Piazza Armerina. È membro fondatore della società italiana di Bioetica e sessuologia (SIBeS); membro dell’associazione teologica italiana per lo studio della morale (ATISM); membro dell’associazione teologica italiana.

mercoledì 11 gennaio 2012

LETTERA DEL PRESIDENTE NAZIONALE


Carissimi amici,

all’inizio del nuovo anno, portando ancora nel cuore la gioia del Natale, ci rimettiamo all’opera ricordando i diversi impegni che la vita associativa ci propone. Sentiamo viva la passione per il nostro Paese e, contemporaneamente, avvertiamo la preoccupazione per il difficile momento che stiamo vivendo. Proprio per questo pensiamo che rendere bella la vita dell’AC possa essere un contributo importante anche per le nostre città e i nostri paesi. D’altra parte, gli impegni che abbiamo di fronte richiamano una serie di problematiche anche sociali e politiche di non poco conto. Vi invito, allora, a considerare con particolare attenzione gli appuntamenti di cui già siete informati al fine di favorire un’adeguata e significativa partecipazione: Desidero ricordarvi che il 29 aprile 2012, a Roma, presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura, avrà luogo la beatificazione del venerabile Giuseppe Toniolo. Poiché la figura di Toniolo assume una particolare rilevanza nell’attuale contesto italiano, europeo e globale, tutti siamo invitati a favorire la partecipazione ampia e diffusa delle nostre comunità e associazioni il 29 aprile, a Roma, e, allo stesso tempo, a segnalare iniziative che verranno promosse localmente nel nome di Giuseppe Toniolo. Per tale motivo, vi invito a far conoscere, fin da ora, alle associazioni parrocchiali la data della beatificazione, in modo che molti aderenti possano essere presenti a questo momento significativo per la vita della Chiesa, del Paese e dell’Associazione. In attesa di rivedervi, vi invio un caro, fraterno saluto, insieme con l’augurio di un 2012 ricco di pace e della novità di vita che la nascita del Bambino ha portato nelle nostre esistenze.

Franco Miano