venerdì 17 giugno 2011

UNA BELLA STORIA DA RACCONTARE



Un sacerdote stava camminando in chiesa verso mezzogiorno e passando
dall'altare decise di fermarsi lì vicino per vedere chi era venuto a
pregare. In quel momento si aprì la porta, il sacerdote inarcò il
sopracciglio vedendo un uomo che si avvicinava; l'uomo aveva la barba
lunga di parecchi giorni, indossava una camicia consunta, aveva una
giacca vecchia i cui bordi avevano iniziato a disfarsi. L'uomo si
inginocchiò, abbassò la testa, quindi si alzò e uscì.
Nei giorni seguenti lo stesso uomo, sempre a mezzogiorno, tornava in
chiesa con una valigia... si inginocchiava brevemente e quindi usciva.
Il sacerdote, un po' spaventato, iniziò a sospettare che si trattasse
di un ladro, quindi un giorno si mise davanti alla porta della chiesa
e quando l'uomo stava per uscire dalla chiesa gli chiese: "Che fai

qui?" L'uomo gli rispose che lavorava in zona e aveva mezz'ora libera per il

pranzo e approfittava di questo momento per pregare, "Rimango solo un
momento, sai, perché la fabbrica è un po' lontana, quindi mi
inginocchio e dico: "Signore, sono venuto nuovamente per dirti quanto
mi hai reso felice quando mi hai liberato dai miei peccati... non so
pregare molto bene, però ti penso tutti i giorni... Beh, Gesù... qui
c'è Jim a rapporto"
Il padre si sentì uno stupido, disse a Jim che andava bene, che era il
benvenuto in chiesa quando voleva.
Il sacerdote si inginocchiò davanti all'altare, si sentì riempire il
cuore dal grande calore dell'amore e incontrò Gesù.
Mentre le lacrime scendevano sulle sue guance, nel suo cuore ripeteva
la preghiera di Jim:
"Sono venuto solo per dirti, Signore, quanto sono felice da quando ti
ho incontrato attraverso i miei simili e mi hai liberato dai miei
peccati... non so molto bene come pregare, però penso a te tutti i
giorni... Beh, Gesù... eccomi a rapporto!"
Dopo qualche tempo il sacerdote notò che il vecchio Jim non era
venuto. I giorni passavano e Jim non tornava a pregare.
Il padre iniziò a preoccuparsi e un giorno andò alla fabbrica a
chiedere di lui; lì gli dissero che Jim era malato e che i medici
erano molto preoccupati per il suo stato di salute, ma che tuttavia
credevano che avrebbe potuto farcela.

Nella settimana in cui rimase in ospedale Jim portò molti cambiamenti,
egli sorrideva sempre e la sua allegria era contagiosa. La caposala
non poteva capire perché Jim fosse tanto felice dato che non aveva mai
ricevuto né fiori, né biglietti augurali, né visite. Il sacerdote si
avvicinò al letto di Jim con l'infermiera e questa gli disse, mentre
Jim ascoltava:

"Nessun amico è venuto a trovarlo, non ha nessuno".

Sorpreso il vecchio Jim disse sorridendo: "L'infermiera si sbaglia...
però lei non può sapere che tutti i giorni, da quando sono arrivato
qui, a mezzogiorno, un mio amato amico viene, si siede sul letto, mi
prende le mani, si inclina su di me e mi dice: "Sono venuto solo per
dirti, Jim, quanto sono stato felice da quando ho trovato la tua
amicizia e ti ho liberato dai tuoi peccati.. Mi è sempre piaciuto
ascoltare le tue preghiere, ti penso ogni giorno..... Beh, Jim... qui
c'è GESU' a rapporto!"

Da oggi, ogni giorno, non possiamo perdere l'opportunità di dire a
Gesù: "Sono qui a rapporto!"
E' strano come inviamo frasi e barzellette attraverso la posta
elettronica..., però quando possiamo inviare messaggi spirituali, ci
pensiamo due volte prima di condividerli con altri.
E' strano come la lussuria cruda, volgare e oscena passa liberamente
attraverso il ciberspazio, mentre il parlare pubblicamente di Gesù sia
evitato nelle scuole o nell'ambiente di lavoro.
E' curioso, vero? Ma ancora più strano è come qualcuno possa essere
devoto a Cristo, la domenica, ed al tempo stesso essere un cristiano
invisibile per il resto della settimana.
E' strano pure se, quando hai terminato di leggere questo messaggio,
non Lo invii alle persone della tua rubrica postale perché non sei
sicuro di ciò che ne penseranno. Di ciò che penseranno di te.
E' curioso, mi preoccupo più di ciò che la gente pensa di me che di
ciò che Dio possa pensare di me!

Nessun commento:

Posta un commento