XXXIII Convegno Bachelet
(Roma, 8 e 9 febbraio 2013 - Domus Mariae, via Aurelia 481)
Guardare all’Europa intuendone le ricchezze e le
potenzialità, senza nascondersi i limiti e le fatiche, convinti però che senza
Europa oggi sia difficile pensarsi dentro il contesto politico, economico e
sociale nel quale ci troviamo. È questo l’intento del
XXXIII Convegno Bachelet, “Un’Europa da
completare: unità politica e valori comuni”, tradizionale appuntamento culturale
che la Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica Italiana e l’Istituto
“Vittorio Bachelet” per lo studio dei problemi sociali e politici dedicano ogni
anno all’amato presidente, ucciso dalle Brigate Rosse il 12 febbraio 1980. In
programma a Roma, presso la
Domus Mariae, in via Aurelia 481, da domani pomeriggio (con
inizio alle ore 15.00) a sabato mattina (con inizio alle ore 9.00).
Da attento osservatore di ciò che si muoveva
all’indomani della seconda guerra mondiale sul suolo europeo, così scriveva
Vittorio Bachelet nel 1953: «L’Europa non è facile a farsi e non manca chi già
accusa di lentezza il processo di unificazione europea: ma l’unificazione
democratica sulla base della discussione e della collaborazione, non può essere
che lenta: solo così si riesce a individuare quel bene comune che è veramente
bene di tutti».
Sessant’anni dopo quell’intuizione politica è ancora
innanzi a noi. Tanta è la strada fatta: il numero dei paesi membri, gli ambiti
di intervento europeo, le frontiere abbattute, i diritti tutelati. Tanta è la
strada da fare: il completamento dell’unità politica e la costruzione di una
unità, pur nella diversità, dei popoli e delle culture.
Nell’ultimo anno l’Europa è stata protagonista della
scena pubblica, mostrando la sua presenza su molte delle decisioni dei paesi
dell’Unione, ponendosi come interlocutore principale nella soluzione della
crisi. Questa esposizione ha evidenziato come sia impensabile oggi muoversi a
livello nazionale per domare i mercati e salvare la democrazia ma allo stesso
tempo ha portato nuovamente a galla l’antieuropeismo che continua a essere
strisciante sia in alcuni governi, sia negli stessi cittadini europei. La crisi
finanziaria si è infatti trasformata spesso in una crisi sociale e di fiducia
nelle stesse istituzioni europee. È dunque in una situazione di ponte e di
passaggio che ci troviamo e che a tutti richiede sapienza e lungimiranza,
affinché non vada perduto il cammino fatto, smarrito l’orizzonte.
Al XXXIII Convegno Bachelet
interverranno: Gian Candido De Martin,
presidente del Consiglio scientifico dell’Istituto “Vittorio Bachelet”, Lucio Caracciolo, direttore di Limes, Ugo De Siervo, presidente emerito della Corte Costituzionale, Leonardo Becchetti, Università “Tor
Vergata”, Fabio Mazzocchio, Università
di Palermo, mons. Domenico Sigalini,
assistente generale dell’Ac, Lorenzo
Caselli, Università di Genova, Filippo
Andreatta, Università di Bologna, Francesco
Malgeri, Università “La Sapienza”, mons. Pero Sudar, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Sarajevo, Ilaria Vellani, direttore dell’Istituto
“Vittorio Bachelet”, Franco Miano,
presidente nazionale Ac.
Roma,
7 febbraio 2013
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